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I piatti vegani “mimetici”, dall’hamburger di tofu alla frittata senza uova

Secondo il rapporto annuale dell’Eurispes è in crescita il numero di chi non mangia carne, uova e latticini: ecco come fanno a resistere.     

I piatti vegani sono di solito sani, spesso nutrienti e a volte anche molto sfiziosi. Alcuni sono però anche “mimetici”, ovvero imitano il più possibile ricette che contengono cibi proibiti. Forse la somiglianza estetica con i piatti tradizionali aiuta gli indecisi a scegliere una dieta vegan o può attutire una fase di transizione altrimenti molto impegnativa. Fatto sta che dall’hambuger vegetale alle olive ascolane senza carne, queste ricette stanno riscuotendo sempre più successo.
Secondo il rapporto annuale dell’Eurispes, del resto, l’1% della popolazione italiana si dichiara vegana, mentre il 7,1% vegetariana. Una bella crescita per il popolo veg dallo 0,2% dello scorso anno e il boom è motivato sia da ragioni etiche che di salute. Questo comporta che persone abituate a mangiare carne e derivati degli animali passino ad eliminarli completamente dalla loro lista degli alimenti: così oltre a siti web specializzati e libri guida sull’argomento, stanno proliferando anche le ricette che “ingannano” l’occhio e rendono la vita più semplice ai nuovi vegani: eccone alcuni che dovrebbe provare un onnivoro deciso a convertirsi. Non sarà esattamente la stessa cosa ma…
Hamburger vegetali:L’hamburger è uno dei simboli dell’uomo carnivoro: un bel pezzo di carne macinata cotto alla piastra e magari condito da altra carne, come bacon o speck. I vegani ne riproducono la forma (ma non la sostanza, ovviamente) utilizzando vari ingredienti, dalla pasta di lenticchie, al seitan, fino al tofu. La prima volta che li si prova si può avere la sensazione di mangiare una fetta di pane dentro ad un’altra fetta di pane, ma poi ci si fa l’abitudine.
Muscolo di grano:
È un impasto di farina di frumento e di lenticchie e nasce dall’idea del calabrese Enzo Marascio che all’inizio degli anni ’90 ha creato un prodotto simile al seitan ma più completo dal punto di vista nutrizionale. Imita la carne perfettamente (si vedono i nervetti e la pelle) e lo si può acquistare in ogni taglio, dalla cotoletta alle polpette. Provarlo (o vederlo) per credere.

La farfrittata:“Per fare una frittata bisogna rompere le uova”, dicevano le nostre nonne. Il potere dell’inventiva vegana però, ha sfidato anche i proverbi e la saggezza popolare, arrivando a concepire una frittata di farina di ceci (che con acqua e olio raggiunge una consistenza simile a quella di tuorlo e albume mescolati) e verdure a scelta. Tra l’altro non si corre il rischio di rompere le uova prima di arrivare alla padella.

Olive ascolane veg: I puristi della cucina del Piceno non gradiranno questo affronto alla tradizione, ma le olive ascolane hanno anche una versione vegana. Il morbido ripieno di carne, rosso d’uovo e parmigiano viene sostituito da un composto di lenticchie, capperi e noci: il sapore sarà anche differente, ma l’aspetto è assolutamente identico.
Parmigiano vengano: Di formaggi veg è pieno il mondo. Da quelli fatti con lo yogurt di soia, a quelli a base di tofu o addirittura noci e anacardi. In cima alla classifica dei sostituti più curiosi c’è però il parmigiano vegano, da confezionare in casa con mandorle pelate e semi di sesamo. Per chi non ha tempo, il consiglio dei blog di settore è di condire la pasta con scaglie di lievito alimentare.
Polpette di ceci alle zucchine: Al pari della pizza e della lasagna (ovviamente c’è una versione vegana di entrambe) le polpette di carne sono uno dei piatti tradizionali della cucina italiana. E infatti c’è una soluzione veg anche in questo caso: il tritato di manzo viene rimpiazzato da un soffritto di cipolle, zucchine e ceci (fino a qui tutto più o meno intuibile), ma come sostituire le uova, che legano l’impasto? Basta mettere il composto in frigorifero per qualche ora prima di farlo a palline. Ci vuole un po’ di tempo in più, ma per restare fedeli alla tradizione ne vale la pena.
Gelato di riso: Il gelato vegetale non è certo una novità. Già commercializzato anni fa per aiutare chi soffriva di colesterolo alto, è un modo per gustare uno dei cibi più amati dagli italiani senza subire gli effetti collaterali del latte di mucca. Oltre alla soia, è molto usato anche il riso, senza dimenticare che i sorbetti alla frutta (a cui si aggiunge solo acqua e zucchero) sono già vegani senza farlo apposta.
Tofish and chipsVegani di tutto il mondo unitevi. Anche in Gran Bretagna hanno deciso che riproporre i piatti tipici in versione veg può essere una buona soluzione di compromesso. Il classico fish and chips viene così rivisitato e al posto del pesce si trova il tofu, impanato e fritto. In olio vegetale, of course.