Abbiamo già analizzato l’utilità della divisa da chef, ma cosa sappiamo della sua storia? Ce la racconta questa infografica di Prudential Verral Supply che ripercorre le origini dell'uniforme da cuoco. Pantaloni a scacchi bianchi e neri, giacca doppiopetto, fazzoletto al collo e ovviamente toque bianca: l’infografica spiega l’origine di tutti questi elementi.
Avreste mai detto che il cappello una volta salvava la vita agli chef? Ebbene sì, durante il sedicesimo secolo gli chef dovevano spesso rifugiarsi nelle chiese ortodosse per sfuggire alle persecuzioni che colpivano gli artigiani dal "libero pensiero", e si confondevano con i preti indossando le loro stesse vesti lunghe e i cappelli alti, con la sola differenza del colore - grigio e non nero. Quanto alle altre parti dell'uniforme, per quanto meno iconiche, hanno tutte un'utilità: i fazzoletti intorno al collo - ormai quasi scomparsi - assorbono il sudore; i pantaloni a scacchi bianchi e neri nascondono le macchie; la giacca a doppiopetto isola dal calore e protegge da eventuali rovesciamenti di liquidi caldi.
Molto interessante, per quanto inevitabilmente un po’ semplificativa, anche la parte relativa alla storia del ristorante come attività commerciale e istituzione sociale, una storia che - così come lo concepiamo - inizia nel 1700. Le public eateries, locali dove si mangiava in pubblico, erano già presenti nell’Impero Romano e in Cina, e lungo le strade nel Medioevo era comune trovare taverne dove mangiare lungo la strada. È solo nel diciottesimo secolo in Francia, però, che i ristoranti come li conosciamo oggi iniziano a prendere forma e ad aumentare di numero.